Il divorzio, e la fine di un matrimonio in generale, rappresenta un importante momento di cambiamento che coinvolge l’intero progetto di vita di entrambi i coniugi. Questa fase comporta la riorganizzazione di tanti aspetti della propria esistenza e quotidianità: aspetti economici, abitazione, rete relazionale, immagine sociale.
La separazione della coppia giunge positivamente al termine quando entrambi i coniugi hanno accettato la fine del rapporto e ne hanno compreso le cause e le dinamiche implicite.
Tuttavia quando il matrimonio finisce contro la volontà di uno dei due coniugi, colui che lo subisce vive una condizione emotiva assimilabile al lutto (Gambini, 2010), termine che indica appunto “tutti quei processi psicologici, consci o inconsci, che vengono suscitati dalla perdita di una persona amata” (Bowlby, 1983); si tratta quindi di una esperienza di perdita che provoca un profondo dolore.
Inoltre le difficoltà a scambiarsi informazioni relativamente ai figli, senza creare un’ulteriore occasione di scontro, si trasformano in vera e propria condizione di incomunicabilità i cui mediatori diventano spesso gli stessi figli: oltre alla breve telefonata, ai messaggi tramite segreterie telefoniche ed SMS, alla email e ai fax inviati tramite legali di parte, la coppia ricorre spesso ai figli, che devono portare con sé, quando si spostano dalla casa della mamma a quella del papà e viceversa, anche il carico dell’assenza di comunicazione genitoriale.
Tuttavia in questa condizione ciascuno dei due ritiene di essere il genitore più idoneo e pretende che ciò gli venga riconosciuto dal sistema giudiziario attraverso l’esercizio dell’affidamento.
Questa logica diventa ancora una volta pretesto per alimentare ulteriori conflitti che in questo caso si spostano all’interno dell’aula di tribunale che mettono in gioco ulteriori meccanismi, come quello ad esempio delle false denunce (“l’altro presenta stili di vita non idonei per un minore”, “l’altro è negligente nei confronti dei bisogni del figlio”, ecc…), nel tentativo di screditare l’altro coniuge e vincere la battaglia dell’affidamento.
Per saperne di più: https://www.stateofmind.it/2018/02/divorzio-legame-disperante/
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